mercoledì 3 settembre 2025

 LETTERATURA OMNIBUS

Ciò che seguirà nelle prossime pagine è un buon numero di "articoli" di critica letteraria, ovvero di commento a testi pur essi di letteratura, italiana e straniera, che presenterò ai potenziali lettori in maniera consecutiva ma senza un criterio ordinatorio preciso, cioè non ad esempio sulla base di elementi come la "nazionalità" o la "lingua" dell' Autore o il genere letterario di ciascuna "opera" considerata. Ho l'abitudine di leggere anche un intero romanzo al giorno. Ecco, ciò che amerei fare sarebbe parlare o più propriamente "scrivere" a proposito di un testo di letteratura nei giorni immediatamente successivi alla fine della lettura. Ciò non mi consente, come mi pare sia chiaro, di ordinare il materiale, che non fa parte di un'opera critica "universale" ma piuttosto si compone di note e sentori che appartengono all'immediatezza di una lettura "compiuta", che tanto sono apprezzabili quanto più vicini nel tempo alla lettura dell'opera che si intende commentare e in ottemperanza al valore, "in primis" letterario, e in secondo momento, ciò che più conta, possibilmente "universale" che l'opera in questione possa rasentare.

Le considerazioni che tenterò di elaborare potranno più o meno "piacere" a chi le leggerà, sempre ammesso che ad oggi e con i tempi che corrono esista ancora qualcuno disposto a leggere scritti di analisi del testo "letterario" o comunque aventi a fondamento uno o più testi letterari di uno o più Autori.

Mi auguro che tutto ciò che verrà fuori da questo blog sia adeguatamente apprezzato principalmente da chi è curioso, cioè da coloro che sentano l'esigenza di condividere o anche magari non condividere un giudizio che provenga da un semplice ma assiduo lettore, quale sono io e quali vorrei fossero quanti potrebbero imbattersi in questo blog. Mi riprometto che farò del mio meglio per dire qualcosa di nuovo, a livello critico, rispetto a quanto sia già stato detto e scritto su autori che sono ormai dei veri e propri classici. Ma se è vero, come sosteneva Calvino, il quale è peraltro uno degli Autori di cui mi occuperò, che "un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire", direi che da dire ce ne sarebbe. 

Per quanto riguarda tutto ciò che esula da questa premessa, rimetto un sereno giudizio ai "venti lettori" di manzoniana memoria, confidando nella loro clemenza.

Per adesso un "caro saluto".

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